La visione della mostra vuole focalizzarsi sul concetto di Hortus Conclusus, che trova le proprie origini nell’epoca medievale. Durante quest’epoca si immagina e successivamente si realizza concretamente un luogo tangibile cinto da mura.All’interno di queste mura si trova un giardino, uno spazio naturale, dove si coltivano piante officinali ed aromatiche, una sorta di “zona franca” completamente isolata dal mondo esterno.
Gli artisti Dania Zanotto e Dany Vescovi riflettono questi concetti. Lo fanno intervenendo con le loro opere sull’idea di silenzio, di riflessione intimistica, sul fluire delle emozioni e sull’immagine di rinascita e di purificazione. Inoltre anche sul concetto di luogo, inteso come spazio sociale di convivenza.
Sicuramente protagonista è anche la natura che avvolge e coinvolge il fruitore, non solo fisicamente, ma concettualmente. Con la simbologia di elementi come piante, erbe e fiori, atti a rappresentare la forza creatrice, una sorta di autorevolezza e fascino divino apportatrice di gloria eterea. Esiste inevitabilmente il lato oscuro, quella forza che, così come espressione creatrice, donatrice di vita, può anche in contraltare imporsi in modalità veemente, vigoria distruttrice e devastatrice che la naturalità porta con sé.